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Metafile di: Lgs.01. Senza età |
data |
2008-08-01 |
autore |
Gianfranco Novo |
titolo |
Lgs.01. Senza età |
genere |
_Logos |
contatore |
525 |
| Lgs.01. Senza età |
- Ciao Franco, ti sei incantato?
- Eh? Che c'�?
- C'� che mi sembri istupidito, che ti succede?
- Ciao Erm, niente niente, pensavo...
- Cos'ha quel tavolo? Lo stavi guardando come fosse un mostro.
- Un mostro? No, � che mi � successa una cosa e cercavo di capire.
- Capire cosa?
- Qualche giorno fa ho visto un vecchio compagno di universit�.
- Beh, e allora?
- Era l�, a quel tavolo... non c'eravamo frequentati molto, avevamo studiato insieme un paio di settimane, poi mi sono reso conto che lui andava troppo veloce, non tenevo il suo ritmo, e ho preferito lasciarlo andare per la sua strada.
- S�, ma cosa � successo a quel tavolo?
- Era seduto l�, l'ho visto e mi sono ricordato di lui... era uguale, ma proprio uguale a quello di 10 anni fa.
- Lui non mi aveva ancora visto, poi si � girato, sembrava mi avesse riconosciuto, cos� l'ho salutato:
- Ciao, ti ricordi di me?
Forse non mi aveva sentito perch�, proprio in quel momento, era passata una moto molto rumorosa, cos� mi sono avvicinato:
- Ciao, ti ricordi di me?
- No... dovrei?
- Beh, siamo stati compagni di universit�, abbiamo studiato anche un po' insieme... una decina d'anni fa, durante il primo corso di analisi matematica.
Il suo volto si illumin� di un sorriso, pensavo che mi avesse riconosciuto, ma non era cos�...
- Ah, lei mi confonde con mio fratello.
- Suo fratello? Lei non si chiama Stefano Delmonte?
- Luciano, Luciano Delmonte, succede spesso, dicono che ci assomigliamo come due gocce d'acqua, ma lui ha dodici anni pi� di me.
- Oh, mi scusi, pensavo...
- Niente, non si preoccupi ormai ci sono abituato.
- Come sta suo fratello, � qui a Padova?
- E' in America, Boston, insegna all'universit�.
- Beh, se ha occasione di vederlo lo saluti, mi chiamo Franco Newman.
- Lo far� con piacere.
- Mi scusi di nuovo, arrivederla.
- Arrivederci.
- Tutto qui? Non ci vedo niente di strano.
- Beh, forse sar� stata solo un'impressione, ma quando si � voltato e mi ha visto, mi � sembrato che mi avesse riconosciuto.
- Un'impressione non confermata dai fatti, mi sembra...
- Gi�, per� ieri l'ho rivisto ad un centro commerciale, era insieme ad un amico dei vecchi tempi...
- Un amico che conoscevi anche tu?
- Di vista.
- Beh, pu� capitare che due fratelli conoscano la stessa persona.
- S�, certo, ma questo amico aveva la stessa caratteristica strana...
- Cio�?
- Era uguale, ma proprio uguale a quello di 10 anni prima.
- Un altro fratello minore?
- Forse, ma sarebbe una coincidenza eccezionale, non ti sembra?
- S�, certo, ma forse hai visto male, forse ti sei lasciato suggestionare dall'incontro del giorno prima.
- Gi�, forse...
Ormai Ermanno aveva perso interesse per il fatto �straordinario�, e cerc� di cambiare argomento:
- E intanto ti perdi lo spettacolo di oggi.
- Quale spettacolo?
- Quella ragazza al tavolo in fondo, ti sta guardando con insistenza da un po' di tempo.
Franco vide la ragazza, era proprio bella, poi si volt� dalla parte opposta (ormai da molto tempo, si era convinto di essere trasparente allo sguardo femminile), ma alle sue spalle non c'era nessuno.
No, veramente alle sue spalle c'era il �Prato della valle�, la grande piazza faceva sempre una certa impressione, specialmente agli stranieri, e la ragazza aveva tutta l'aria di esserlo.
Tuttavia ora si sentiva a disagio e, per darsi un contegno, estrasse la sua fotocamera tascabile e fotograf� il panorama.
- Che fai? Ti metti a fare il turista?
Ermanno scherzava spesso sugli imbarazzi di Franco, erano scherzi benevoli e Franco non se la prendeva, tuttavia il suo disagio aumentava.
- Gi�, tu sei abituato ad essere guardato, di te non si pu� certo dire che sei trasparente. Ah, che stupido! Per un attimo mi hai indotto a pensare... � te che guarda.
- No, no, questa volta ti sbagli.
Era una difesa d'ufficio e Franco non ci pens� pi�. Intanto il sole si era abbassato e il grande manto d'ombra formato dalle case che racchiudevano il �Prato� ad ovest aveva raggiunto le statue che circondano l'isola Memmia, era ora di tornare a casa... e poi la ragazza era sparita...
- Dov'� andata? - Franco si era distratto e non l'aveva vista andare.
- Si � alzata, ti ha dato un'ultima occhiata, e poi si � infilata nel passaggio verso il Torresino.
- Dai, smettila di prendermi in giro, sai benissimo che guardava te.
- In ogni caso � ora di tornare a casa... sar� una coincidenza, ma la mia strada va proprio da quella parte... - Ermanno non aveva perso il suo sorriso ironico, si divertiva sempre a stuzzicare Franco.
- Va bene allora, vai e... buona fortuna.
- Ciao, a domani.
- A domani.
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