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Metafile di: Un dio buono
data 1999-06-25
autore Gianfranco Novo
titolo Un dio buono
genere Trascendenza
contatore 767
Un dio buono
- Io ti dico che esiste. - disse Primo.

- Che esiste cosa? - disse Secondo - Tu hai sempre strane fantasie. -

- Dio, sto parlando di Dio. -

- Dio? E cosa sarebbe questo dio, un'altra delle tue idee balzane? -

- E' vero o no che ogni tanto cade la manna dal cielo, che ogni tanto il cielo si oscura, che il nostro mondo viene sconvolto fino a toglierci quasi completamente l'aria e poi l'aria ritorna, più pulita e più respirabile; chi può fare tutto ciò se non un Dio? -

- Ehi, voi due, avete finito con queste chiacchiere? Oggi la manna è in ritardo, ho una fame da morire e le vostre chiacchiere mi disturbano, pensate a fare qualcosa invece. - Terzo era un tipo pratico e il suo mondo si limitava al cibo, a rincorrere la femmina e agli sconvolgimenti atmosferici.

- Quarta, la femmina, non partecipava quasi mai alle conversazioni dei maschi, era corteggiata da tutti e questo la soddisfaceva, ma, in fondo all'anima, aveva una profonda, indescrivibile tristezza, forse perché mancavano altre femmine con cui conversare o forse perché le sue uova sparivano continuamente a causa degli sconvolgimenti atmosferici, così si sentiva destinata alla sterilità.

- Bravo, fare qualcosa, - tornò a dire Primo rivolto a Terzo - intanto bisogna tornare a credere in Dio e poi forse... -

- Credere, credere, - intervenne Secondo - anche se esistesse il dio che tu vedi in ogni fenomeno naturale, che cosa potremmo fare? -

- Potremmo pregare. -

- Sì, pregare, sai che cosa importa ai fenomeni naturali delle nostre preghiere?! -

- Potremmo offrirgli dei sacrifici, - Primo, ignorando il tono sarcastico di Secondo, si stava infervorendo e immaginava un rapporto privilegiato con Dio: lui sarebbe diventato il sacerdote.

- Magari uccidiamo Terzo e lo offriamo a dio. - Secondo aveva la capacità di distruggere ogni atmosfera poetica. - Da che mondo è mondo, le religioni hanno sempre sacrificato i terzi. -

- Ma tu non vedi, gli enormi occhi che ogni tanto ci scrutano da oltre il limite del mondo?

- Oltre il limite del mondo, questo è il problema, - ora Secondo seguiva i suoi pensieri e non si curava di quello che diceva Primo - oltre il limite del mondo succede di tutto e può essere interpretato in mille modi.

Gli occhi per esempio, o quelli che Primo chiama occhi, potrebbero essere qualsiasi cosa, incorniciati come sono in un enorme ovale... certo la manna fa pensare ad un dio buono, ma dallo in mano a Primo e vedrai in cosa lo trasforma. Se fosse un dio buono perché non permette alle uova fecondate di Quarta di schiudersi? perché ci ha costruito un mondo così limitato e monotono? perché per pulire l'aria sono necessari quegli sconvolgimenti atmosferici che ci terrorizzano?

Ecco, il terrore, questa è la cosa che non accetto: nel terrore si perde la dignità, si perde il rispetto per se stessi, che cosa può farsene Dio di esseri ridotti a vermi?

E se non c'è il terrore degli sconvolgimenti atmosferici, c'è il senso di soffocamento che ci spinge verso il cielo.
In cielo si respira meglio, forse Dio vuole che andiamo verso l'alto per avvicinarci a lui, ma allora perchè ne abbiamo tanta paura?
Sì, abbiamo paura di tutto, anche del cielo, bella scelta ci offre: il soffocamento o la paura.

Certo dopo uno sconvolgimento atmosferico si sta meglio, ma è sempre una condizione provvisoria che viene pagata con altro terrore.
Ancora il terrore; come se il terrore fosse l'unica cosa nostra, l'unica che possiamo offrire, ma come si fa a considerare buono un simile dio?

Io preferisco chiamarlo Natura, non perché sia un miscredente, ma perché ho troppo rispetto per Dio.

Intanto oltre il limite del mondo un dio pensava: i pesci cominciano a venire a galla, è ora di cambiare l'acqua.

Padova 25-06-1999

Gianfranco Novo



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