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Metafile di: La bellezza secondo Arturo
data 2002-12-31
autore Gianfranco Novo
titolo La bellezza secondo Arturo
genere Emozioni
contatore 840
La bellezza secondo Arturo

Un giorno d'estate Maria, la moglie di Arturo, mi suona il campanello e mi dice:

- Scusa Poh, ma sono preoccupata, sono già passate le 21 e Arturo non è ancora tornato dalla sua passeggiata, non vorrei che gli fosse successo qualcosa, mi aiuti a cercarlo?

Dovete sapere che Arturo e Maria sono miei vicini di casa e io sono molto affezionato a loro.
Sì, è vero, Arturo è un po' matto, un po' fuori dalla realtà, ma è anche il mio migliore amico e non vorrei mai vederlo soffrire.

Pensate che un giorno passiamo davanti ad un supermercato e la porta automatica, non programmata a distinguere i clienti dai passanti, si apre, lui la guarda e fa:
- Oh, mi scusi. -
- Ehi Art - gli dico - confondi gli uomini con le porte?
- Ah, ero soprappensiero - mi risponde, poi ci ripensa e dice - però questa porta ha molto in comune con noi uomini. -

Beh, ma io sto divagando, dovevo raccontarvi l'aneddoto sulla bellezza e mi sono perso.
Che dicevo?

Ah sì, allora inforco la bicicletta e mi metto a cercarlo.
Giro per tutto il paese senza trovarlo, così allargando sempre più il cerchio delle mie ricerche arrivo in campagna e lo trovo sulla riva di un fiume seduto vicino ad un albero, immobile, con gli occhi fissi al cielo.

- Ehi Art, che fai, stai male? - gli dico.
Lui si scuote, mi guarda e dice:
- Ciao Poh, che fai da queste parti? Vieni, siediti qui con me, che ammiriamo insieme il tramonto. -
- Ammirare il tramonto? - gli faccio io - Ma non ti rendi conto che sono le 9 e mezza e Maria è preoccupata per te? -
- Oh! Ero soprappensiero, aiutami ad alzarmi e andiamo subito a casa. -

Per la strada, cercando di rompere l'imbarazzato silenzio e per giustificarlo un po', gli dico:
- Ti capisco sai, di fronte alla bellezza del tramonto si può restare affascinati e dimentichi di tutto.-
- Quale bellezza? Io non ho visto nessuna bellezza. - mi risponde lui.
- Ma se eri inebetito a guardare il cielo! - gli faccio io spazientito.
- Certo guardavo il cielo, ma non ho visto la bellezza.
- Come? Non hai visto il meraviglioso rosa che sfumava nel verde verso l'alto e in un caldo giallo verso il basso? Non hai visto la bellezza del cielo? -
- Sì, i colori li ho visti, ma la bellezza no. -
- Beh, ormai siamo vicini a casa e ne parleremo un'altra volta. -

Intanto Maria ci viene incontro, preoccupata:
- Che ti è successo? Stai male? -
- Oh, scusami Maria, mi sono messo ad ammirare il tramonto e non mi sono accorto che passava il tempo, stavo aspettando il crepuscolo -

Dicendo questo Arturo abbraccia dolcemente la moglie.
Vi ho mai detto che Arturo e Maria sono belli? Magari individualmente non sono un gran che, ma insieme sono proprio belli.

Poi mi viene un'idea maliziosa:
- Ehi Art - gli dico - non è vero che Maria - bella? -
Lui mi guarda e risponde:
- Bella? Non direi, Maria è Maria. -
Maria si volta verso di lui e si mette a ridere:
- La solita differenza eh? La differenza fra l'oggetto e l'evento. -

Intanto arriva una ragazza di colore.
Non ha l'aria di sfida di coloro che si sentono in un mondo sconosciuto e ostile, è assorta e, quando passa vicino a noi, sentiamo che sta cantando a bassa voce. E' una canzone piena di “m” e di “gn”, una canzone della sua terra.

Arturo si volta a guardarla e la segue lungamente con lo sguardo. Io sto per battergli su una spalla, per richiamarlo alla realtà, ma Maria mi ferma e mi fa segno di no.
Poi a bassa voce mi dice:
- Già una volta gli abbiamo rovinato un momento come questo, per oggi basta. -

Così aspettiamo che la ragazza scompaia.
Allora Arturo distoglie lo sguardo, vede Maria, poi me e si accorge della mia aria ironica:
- Non fare lo stupido - mi dice, mentre gli occhi gli si fanno lucidi - quella ragazza mi ha fatto andare là, nel suo mondo, è stato un attimo, un evento. -

Io lo guardo stupito e non capisco, intanto Maria lo prende per mano e dolcemente lo accompagna a casa.

Padova 31-12-2002

Gianfranco Novo




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