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Metafile di: Delirio quantistico autocosciente |
data |
2004-08-09 |
autore |
Gianfranco Novo |
titolo |
Delirio quantistico autocosciente |
genere |
Autocoscienza |
contatore |
1017 |
| Delirio quantistico autocosciente |
Il pensiero consapevole, come la meccanica quantistica, ha un suo principio d'indeterminazione.
Infatti il cervello, nei momenti di autocoscienza, è costretto a diventare oggetto e soggetto al tempo stesso, la conoscenza di sé non può mai essere completa perché c'è sempre una parte che, dovendo essere osservante, sfugge all'osservazione.
La complementarità fra osservatore e osservato nella stessa persona è simile a alla complementarità fra posizione e quantità di moto o tempo e energia in fisica.
Quindi, così come
una particella quantistica ha una funzione d'onda che oscilla in un certo modo e collassa in un autovalore (non necessariamente sempre lo stesso) ogni volta che la osserviamo,
allo stesso modo
il nostro cervello oscilla in molti stati possibili e collassa in uno stato preciso ogni volta che, di fronte ad un problema, è costretto ad agire,
oppure
collassa in una frase ogni volta che è costretto, per volontà propria o altrui, a rispondere ad un quesito.
La fede è un autostato di questo tipo e coinvolge gli strati più profondi e più stabili del pensiero.
La consapevolezza che
la fede è un autostato di qualcosa di più vivo e a me sconosciuto che negli istanti di consapevolezza collassa in uno stato definito
è ciò che chiamo non-fede.
Tutto ciò io credo in questo momento.
Non so ciò che crederò domani, ma penso che, se non interverranno pesanti fattori esterni di conoscenza, sarò un autostato di una funzione d'onda vicina a quella che ha prodotto il pensiero di oggi (in questo senso si può parlare di coerenza).
Padova 2004-08-09 Gianfranco Novo
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