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Metafile di: Lgs.04. Eva Engel
data 2008-09-02
autore Gianfranco Novo
titolo Lgs.04. Eva Engel
genere _Logos
contatore 550
Lgs.04. Eva Engel
Alla sera Franco è già davanti al suo spritz quando arriva Ermanno.
- Allora non si è fatta viva?
- Non ancora, ma che hai? ti vedo nervoso, in fondo è solo una donna.

Ermanno, nonostante la sua fortuna in campo femminile, si emoziona ancora ad una nuova conquista, tuttavia non sembra rilevare la battuta dell'amico.

- Un caffè lungo – ordina al cameriere, poi estrae dalla tasca una scatola di latta, sceglie accuratamente un sigaro e lo accende.

Si crea un momento di silenzio, entrambi sono rivolti verso il Prato della valle, nella direzione opposta a quella da dove dovrebbe arrivare lei, tuttavia la scatola di sigari ha il fondo straordinariamente lucido ed è messa proprio in posizione tale da riflettere ciò che avviene alle loro spalle. Franco la nota, poi, con la punta di un dito, maliziosamente, la ruota di un po'; Ermanno lo guarda, sorride e non protesta; torna il silenzio.
Sul Prato la gente è stesa all'ombra degli alberi, un cane rincorre una palla lanciata dal padrone...

- Buon giorno, oggi c'è anche il suo amico.

I due si scuotono, Ermanno si alza di scatto, quasi ad offrire la sedia alla ragazza. Franco, a cui evidentemente la frase era rivolta, risponde:

- Buon giorno – poi rivolto all'amico – La signorina...
- Eva, Eva Engel.
- Eva ti voleva conoscere.

Ermanno assume un atteggiamento di sicurezza e di imbarazzo insieme, una cosa che solo lui sa fare. La risposta femminile è, di solito, una specie di... sottomissione materna, come un pugile che ha ricevuto un colpo al fegato doppiato da un uppercut; il peggio è che l'autore di una simile devastante azione assume una espressione da angioletto ingenuo.
In pratica, Ermanno completa il gesto di offrire la sedia alla ragazza e risponde:

- Ciao Eva, io sono Ermanno, Ermanno Socrates Balivo, Erm per gli amici.
- Piacere. - risponde lei porgendo la mano.

Ahi, pensa Franco, “piacere” non lo doveva dire, poi per toglierli dall'imbarazzo:

- Eva Engel? Non è una... - a quel punto si accorge che aveva peggiorato le cose, ma Eva gli viene in aiuto:
- Una famosa pornostar, è la prima cosa che mi hanno detto appena sono arrivata in Italia. Ma il mio cognome è Enghel, non Engher.
- Oh, mi scusi, non volevo... - Franco ora è imbarazzatissimo.
- Non si preoccupi, non ho preconcetti riguardo al lavoro femminile, e poi Eva, la mia quasi omonima, è veramente graziosa, per niente volgare.
- Già, è proprio vero. - risponde Franco un po' sollevato.

Intanto Ermanno aveva sussurrato qualcosa al cameriere che, dopo un po', arriva con uno strano cocktail.

- Per lei – dice rivolto alla ragazza.
- Per me? - risponde lei stupita.
- Non è il tuo cocktail preferito? - interviene Ermanno.
- E tu come lo sai? - risponde Eva, quasi senza voce.

Ed ecco riapparire sulla faccia di Ermanno il solito sorriso angelico.

No, no, - pensa Franco - che bisogno c'era di un simile colpo basso? Tanto lei ci sarebbe stata lo stesso. Ermanno è un maledetto perfezionista.

Poi ad alta voce, rivolto ad Ermanno:

- Allora andiamo al funerale?
- Sì, eravamo già d'accordo mi pare.
- Posso sapere di cosa parlate? - interviene Eva.
- Oh, è una mania di Franco, niente d'importante. - risponde Ermanno con l'intenzione di cambiare discorso.
- Come “niente d'importante”? Tu stesso hai riconosciuto che...
- D'accordo, d'accordo, pensavo che un funerale non fosse l'argomento più adatto a questa circostanza.

Poi, rivolto ad Eva, Ermanno racconta brevemente i fatti dei giorni precedenti; Eva lo ascolta con interesse. Un po' per i fatti, un po' per la persona che li racconta, così, almeno, pensa Franco.

- Guarda – dice Franco – l'ombra ha coperto tutta la piazza, è ora di tornare a casa.
- Già - dice Eva un po' a malincuore - non si può disubbidire alle ombre.
- Ti accompagno – dice Ermanno – abbiamo un tratto di strada in comune – poi rivolto all'amico – ci vediamo domani, e non pensare troppo ai funerali.
- Io non penso per niente ai... va be' ciao, a domani. Ciao Eva, è stato un piacere conoscerti.
- Su, non cominciare con le smancerie – Ermanno ha ripreso il suo tono ironico.
- Smancerie!? A me dici...? va be' a domani.
- A domani.
- A domani.

Poi Franco se ne va verso nord e gli altri due verso ovest.


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Metafile di: Lgs.04. Eva Engel
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autore Gianfranco Novo
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