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Metafile di: Stg.3. Autunno |
data |
2006-06-01 |
autore |
Paolo Frasson |
titolo |
Stg.3. Autunno |
genere |
Poesia |
contatore |
1158 |
| Stg.3. Autunno |
Fiume di fango
che posi qui ai miei piedi
una pepita.
L’ultimo nato
è un dono per il padre.
Che l’accompagni!
Assorto tutto
in storie di vampiri.
E corre il treno.
Sui flutti lieve,
miracolo!, cammini,
suonando Schubert.
Sotto la luna
si perdono gli amanti:
specchio d’inganni.
La prima pioggia
d’autunno sulle foglie
stende un tappeto.
Luna sul monte,
sorella del mattino
che guidi i passi.
Mi sfiori appena,
a me distratto un’aura.
E sei un mondo.
Adolescente
curioso dei miei passi:
da te io imparo.
Visi sul velo
dell’acqua. Giù nel fondo
nuotano i pesci.
Di balza in balza
il lago si fa cielo
nell’uliveto.
Sosti in silenzio.
Bagnato dai colori
d’una vetrata.
Lo sguardo sfiora
il tuo viso. Negli occhi
tuoi la sorpresa.
Vento d’autunno.
Un acero tra mille
solo fiammeggia.
Che generoso
il cachi! Uno straniero
ne coglie un frutto.
Sotto la luna
piena, tornano carri
colmi dai campi.
Anche uno schiavo
se colto da un riflesso
cerca la luna.
Volto nell’ebano
scolpito. Nello sguardo
fiori illeggibili.
Ancora un tratto
di strada. Cerchi l’Orsa
nel cielo aperto.
Che cosa cerchi
farfallina sul mare?
Fiori assoluti.
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